Ordinaria democrazia. Sui fatti di Bologna una lettera dal Carcere.

Ci hanno arrestato il 17/10/2007, ci hanno giudicati per danneggiamento aggravato (per scritte sui muri, per aver offuscato la telecamera e lo schermo di un bancomat, per aver buttato un secchio di vernice e dei bolognini dentro una macelleria) non mi interessa dire se la condanna è pesante o meno, non voglio entrare in questa polemica, non mi sono neanche stupito, la mia coscienza già sapeva cosa vuol dire “ordinaria democrazia”, ma anche se non lo avessi saputo mi sarebbe bastata quest’esperienza per capire com’è questa tanto “amata” ordinaria democrazia (vabbé, anche se uno si guarda intorno lo capisce).

Passando dalla questura di Bologna al “palazzo reale dell’ordinaria democrazia”che è il “santo tribunale di Bologna” c’è bastato per capire che in questura su 30 arrestati 20 erano lì per non avere i documenti, questi ci dicevano che per questo motivo ti facevi 8 mesi, a volte perfino 16, di carcere o CPT=lager che è lo stesso, che strano che questo succeda nella ordinaria democrazia! Che delle persone siano rinchiuse per essere straniere, come al tempo del nazismo. Vabbé, durante il nazismo li ammazzavano, qui solo gli tolgono 1 o 2 anni di vita che riempiono di sopprusi e torture…non è la stessa cosa. Anche le condizioni in cui si trovando in questura, in cella di sicurezza e di ordinaria democrazia; in due giorni ci hanno dato un panino al formaggio, e ci hanno negato l’acqua dal secondo giorno, come diceva uno, l’acqua costa! Non potevamo nemmeno andare in bagno, immaginate la cella, era piena di piscio e vomito delle persone che stavano male, e dovevate vedere come parlavano a due ragazzini rom di 8 e 11 anni, come se fossero la peggior scoria del mondo, si sentivano grandi quelle merde urlando a dei ragazzini. Quando siamo andati alle celle del “reale palazzo dell’ordinaria democrazia”, lì, dentro quel “gran regno” siccome ci sono dei megistrati, giudici e PM, l’apparenza cambia, l’acqua te la danno ma il mangiare… Noi abbiamo mangiato grazie ai genitori di un nostro compagno, ma gli altri ragazzi niente. Tutto questo è una piccolissima parte dell’ordinaria democrazia, la normalità ogni giorno è così in questura, tutto questo lo racconto non perché io mi aspettasi qualcosa da queste carogne e come dicevo prima non mi stupisce, anzi. Non voglio neanche che questo cada in nessun tipo di vittimismo, so benissimo che queste sono pratiche abituali, e fanno anche di più, come la morte di un ragazzo a Ferrara pestato fino alla morte in un controllo, come dicono loro, di rutine, come Marcello Lonzi, ammazzato in carcere a botte, come il ragazzo arabo di 21 anni a torino, che con una manganellata lo hanno buttato nel Po e lo hanno ucciso. Gli sbirri a Torino quest’anno per questi controlli sono 5 le persone che io sappia, morte uccise, non morte e basta, e ci sono tanti altri sopprusi e torture che passano in silenzio in questa ordinaria democrazia. Il “Sr. santo PM” quando ci hanno giudicato ci ha detto che sicuro ci stavamo pentando, pentendo!! Di cosa della sua schifosa e fottuta ordinaria democrazia grondante di sangue e sofferenza, che si riempie la bocca putrefatta di belle parole come “libertà e diritti”. Basta guardarsi attorno per capire che l’ordinaria democrazia tanto a Bologna come in Italia è un fascismo molto più sofisticato fatto per una massa di rimbabiti, fatto di benefici superficiali e materiali privi di senso e sentimenti. Ci hanno detto che siamo collegati con degli amici e compagni arrestati alcuni giorni prima, e io dico SI’! Siamo collegati, di sicuro non siamo collegati a delle leggi o organizzazioni assurde, siamo legati da sentimenti molto più importanti che queste merde non potranno mai immaginare, soprattutto l’amicizia e la solidarietà fra amici e compagni, l’amore per la libertà e l’odio e la rabbia contro qualsiasi cosa imposta. Tutto questo lo dico indistintamente, sulle parole che ci hanno imposto, colpevole o innocente, per me sono due concetti morali e molto relativi di cui se me ne fotte il cazzo, per questo appoggio le azioni dirette (con i mezzi che le persone ritengano opportuni) fatte il giorno del nostro arresto, e non, fatte per difendersi o attaccare qualsiasi potere, anzi mi dispiace che non sono così diffuse.
Con amore un saluto speciale a tutti i compagni e amici in carcere, e non.
E con tutto il mio odio e disprezzo per qualsiasi forma di stato.

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