GrilloGrillo…

Con un po' di ritardo copioincollo un interessante articolo sul signor buffone di corte Beppe Grillo e sul suo V-day.

Francamente non guardo mai la televisione generalista: se non ci fossero le partite del Livorno in trasferta o la diretta Champions League non guarderei nemmeno la televisione tout court. I telegiornali li puoi vedere tranquillamente in streaming su Streamer One, un P2P televisivo, il resto te lo procuri su Emule o Bearshare. Cosi', se vuoi vedere qualcosa a casa o in treno, ti diverti molto di piu'.
Il palinsesto oggi è pensato solo per i ceti economicamente e culturalmente piu' bassi. Da elemento unificante dell'immaginario, fino agli anni '80, è diventato elemento di emarginazione di grosse fasce di popolazione.
Il Santoro di oggi è quindi la televisione generalista di denuncia politica dei primi anni '90 ma solo in apparenza. Quella di Santoro è tornata una trasmissione potente perchè sta veicolando un fenomeno che si è rigenerato su Internet, Beppe Grillo, dopo esser nato nella vecchia tv generalista e sopravvissuto in epoca di antiche cassette VHS.
Da oltre dieci giorni stiamo assistendo alla delegittimazione del ceto politico della seconda repubblica, che avviene sui suoi stessi media, che avrà effetti potentissimi anche se non si sa ancora quando.
L'ha capito, anche se cerca di contenere il fenomeno, lo stesso Prodi: sembra di vedere il settembre '89 quando la DDR cercava di contenere la propria disgregazione ora reprimendo i movimenti ora concedendo qualcosa alle rivendicazioni. A inizio novembre era tutto finito.


Quel che rischia di succedere non l'hanno capito nè la sinistra di movimento nè la sinistra radicale: stanno discutendo di una sfilata il 20 ottobre che viene dal nulla, non significherà nulla e non sposterà nulla. Per rendersene conto basta sentire qualche ruggito del coniglio di Giordano, tutto timoroso della tenuta del governo in mano a tutte le banche da quelle italiane come a quella di Francoforte e a qualsiasi interesse di posizione abbia possibilità di manifestarsi.
Un altro mese, di questo passo di esposizione mediatica della delegittimazione di un ceto politico, e il 20 ottobre possono tranquillamente darsi alla rievocazione storica in costume della battaglia di Valle Giulia e non se ne accorgerebbe nessuno salvo i partecipanti e qualche distratto spettatore del telegiornale.
I motivi di tutto questo sono due, il primo è politico: le sinistre per usare un ruvido ma efficace sostantivo di Massari sono una sottocasta. Dove la casta, dal populistico libro di Stella, si riproduce secondo potenti logiche di accumulazione privata la sottocasta delle sinistre sopravvive attraverso piccole logiche di accumulazione di ceto. Questo la porta ad essere il primo movimento di sinistra della storia ad essere di fatto un fenomeno parastatale: qualche finanziamento, qualche consulenza, una rete di contatti per le carriere. Questa diplomazia dell'arricchimento minore è la base materiale di questo genere di sinistra, non il lavoro politico di massa come durante tutto il '900. Impensabile che con queste strategie di sopravvivenza si progettino grandi cambiamenti: qui si guarda alla nicchia e le grandi masse non sa come organizzarle nessuno. E tantomeno perchè.

Il secondo è mediatico, riguarda l'accumulazione del nuovo potere concreto della rete: i movimenti precedenti a Grillo hanno concepito Internet come linea di fuga, come ghetto digitale del pensiero, come social networking di cellule incomunicanti dal resto della società vista come irrimediabilmente disgregata dal consumo. Una sorta di francofortismo del web che ha portato al collasso di esperimenti importanti come Indymedia. La rozza mobilitazione del Vday ha fatto vedere come ci sia spazio per un lavoro di massa entro un'idea di convergenza tra piattaforme mediali, tradizionali e nuove, che per le culture di movimento è impensabile. La convergence culture di Jankins, l'intreccio tra temi e piattaforme mediali di diversa origine, non l'hanno praticata i lettori di Spinoza ma quelli che passano la giornata informativa tra una polemica sulle spese di Bertinotti e una sull'aereo di Mastella. Una severa lezione non c'è che dire.
Persino il Vday che ha la V di vendetta dell'omonimo film, che proviene da un immaginario anarchico e di movimento, è finito nel trash populistico di Grillo. Per un semplice motivo: la sinistra di movimento e quella radicale non possono neanche riportare l'immaginario di un film di fantascienza che prevede la distruzione del palazzo. Come capita nella storia l'immaginario reale ha superato tutti.

Adesso che fare ?
Da Fini a Ferrero, da Borghezio a Mussi, al partito del littorio democratico nascente tutti possono entrare irrimediabilmente in crisi. Sono vicini al punto di non ritorno della perdita di credibilità, spinti da un comico oltretutto, che è la rottura del fondamento non formale della legittimità il legame più profondo che mantiene in vita un regime politico. Basta leggere Durkheim per rendersi conto della profondità di quel genere di crisi.
E non si pensi che questa è una visione policitista. E' da sblocco dei beni rimasti ancora pubblici.
E se da questo nascerà un nuovo fascismo, verrà pur sempre un nuovo antifascismo. La storia, come sapeva il vecchio Hegel è piena di astuzie. Solo la sinistra ha interiorizzato la fine del grande cambiamento storico, peccato che questa interiorizzazione la porti alla morte.

Gli sopravviveremo.

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