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340 euro in più ai consiglieri regionali
Così la retribuzione arriva a sfiorare
i 13 mila euro al mese. «È l'80% di quella dei parlamentari». I Verdi:
li destineremo a un fondo
L'adeguamento è un aumento secco di 340 euro al mese. Due conti:
fanno 4.080 euro in più all'anno sul conto in banca di ogni consigliere
regionale. È quanto si può permettere all'anno una famiglia media per
spese extra (dati Camera di Commercio). Nel bilancio preventivo 2007
della Camera dei deputati è infatti spuntato «l'adeguamento
dell'indennità a quello dei giudici Presidenti di sezione della
Cassazione ». E dal momento che gli eletti del Pirellone percepiscono
per legge l'81% dei parlamentari, il ritocco gonfia a cascata le buste
paga degli 80 eletti in Regione (81 con il governatore). «Solita
demagogia. È sempre colpa dei giudici», sorride un consigliere, che
concede la battuta ma tiene all'anonimato. Ironia fuori luogo, sbottano
severi i Verdi Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro: «L'aumento si
aggiunge a uno stipendio che andrebbe ridotto, come tutti i costi della
politica».
Il motivo, semplice, «è scandaloso in un momento in
cui i cittadini vengono colpiti da nuovi rincari» e «una famiglia su 5
non arriva a fine mese». Dunque? «Abbiamo presentato un progetto di
legge che impegna i consiglieri a destinare l'aumento a un Fondo di
Solidarietà». Fotografia del Pirellone: lo stipendio di un consigliere
(fino a ieri) era di 12.555 euro al mese. Le sedute dell'assemblea, nel
2006, sono state 34 per 157 ore di lavoro complessivo. Dunque, aumento
giustificato o no? «Com'è noto abbiamo il compenso parametrato a quello
dei deputati», risponde l'assessore Giancarlo Abelli (FI). Ma i Verdi
dicono… «È un'iniziativa demagogica. I costi della politica sono
altri!». Massimo Corsaro, coordinatore di An, propone invece «di
bloccare l'automatismo degli aumenti. Ma senza fare demagogia».
Senza demagogia, «questo ritocco all'insù non è
comunque capito dai cittadini», riflette l'assessore leghista Massimo
Zanello. Insomma, «non era necessario. Ma il problema non è il
compenso, è meritarselo». Anche il capogruppo Ds Giuseppe Benigni e
Maria Grazia Fabrizio della Margherita pensano che «ogni automatismo
vada interrotto finché non si definiscano nuove regole». Intanto, il
primo scriverà all'ufficio di presidenza per ottenere il «congelamento
dei compensi ». Mentre la seconda denuncia ciò che trova «sconvolgente
», l'assenteismo. In certe commissioni, ecco, «ci sono 3 consiglieri su
30». Anche senza demagogia.
Il Corriere