"Era il 1976, un anno determinante che segnerà i
destini di più di una generazione: l'anno della svolta
politica in Italia. Nel '76 infatti ci sono le elezioni, c'è
la grande avanzata del Partito comunista, molti degli ex
aderenti ai gruppi organizzati, primo fra tutti Lotta
Continua, danno indicazione di voto a sinistra. Si forma quel
mito del sorpasso della Democrazia Cristiana o comunque della
sinistra che sorpassa i tradizionali partiti di governo. È un
mito collettivo che determina il più alto quorum elettorale
del PCI dal dopoguerra fino a quel momento.
Complessivamente
la sinistra, compreso il PSI, che allora non era ancora
craxiano, raggiunge il 49,50% dei voti. Per noi, come area
della libreria, il '76 è anche determinante perché si
dissolvono la gran parte dei gruppi, cioè Lotta Continua,
Servire il Popolo. Lo stesso Movimento Studentesco o meglio il
Movimento Lavoratori per il socialismo, così come si chiamava
allora entra in crisi. L'unica che ha una lunga complessa
ricomposizione è Democrazia Proletaria la quale prima è
Avanguardia Operaia, poi si «incontra con il PDUP, e nasce
Unità Proletaria da cui, infine, si fonda, come partito, DP.
La dissoluzione dei gruppi libera comunque una massa enorme di
energie di militanti che erano abituati a stare all'interno
delle organizzazioni, e non è un caso che quello sarà l'anno
di massimo sviluppo della cosiddetta Autonomia Operaia
Contemporaneamente c'è un terzo aspetto che caratterizzerà
quell'anno ovverosia si formano, soprattutto a Milano, i
Circoli del proletariato giovanile composti essenzialmente da
giovanissimi.
È un fenomeno che sorprende un po' tutti, nel
senso che anticipa il '77 bolognese. Il Settantasette
bolognese infatti avviene quando quello milanese in qualche
modo è finito o quantomeno si avvia a esaurirsi, anche a causa
del grave trauma generazionale verificatosi in seguito alla
famosa manifestazione contro l'inaugurazione della Scala del 7
dicembre 1976".
(Primo Moroni – "Ma l'amor
mio non muore")