Un altro ’68

C'è mozione
e/mozione.

Il potere non è

solo dove si
prendono

decisioni orrende

ma dovunque il
discorso

rimuove il corpo la
rabbia

l'urlo il gesto di
vivere.

 

Il linguaggio

delle assemblee ordinate dove
l'ordine

del discorso
riproduce

l'ordine (per rispettarlo)
delle cose.

 

Dicono i grigi cadaveri

della politica-cultura-egemonia:

il pericolo della
DISGREGAZIONE.

 

Disgregazione è la
vita

che esce dalle
ordinate

catene della
famiglia

del lavoro del tempo

destinato alla
fabbrica.

Quello che qui
esplode

è la ricchezza
compressa

di forze sociali
nuove

che nella forma
stessa

della loro esistenza

rompono l'ordine
orrendo

del ciclo
prestazione/

riproduzione del
corpo/

prestazione valore

 

Quello che qui
esplode

è la
sessualità-gesto-segno

che interrompe il
linguaggio

codificato, chiuso,

nella catena di
montaggio-

comprensibilità.

 

Il percorso
complesso

del soggetto in
liberazione

passa altrove, non
dentro

al ciclo
comprensibile

delle
mozioni-assemblee.

 

Il desiderio si fa

qui movimento.

Per questo si è già
oltre

il '68. Non vedi

qui gli studenti ma
vedi

il soggetto che
passa

a/traverso gli ordini
dati

e separati: fabbrica scuola
cultura.

IL DELITTO PAGA.

Disgregazione, proletariato che
incarna

nella propria
esistenza

il rifiuto di ogni

innocenza:
lavoro-salario

lavoro-salario-lavoro

sempre ancora
lavoro?

 

(1977)

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